Partnership di progetto

Intervista a Tiziano Tamburri

Laureato presso la Sapienza nella facoltà di Architettura Valle Giulia.
Esperto in Digital Art e Digital Graphic
Attualmente collaborante con diverse aziende di diversa tipologia

Intervista


·        Prima di tutto sarei curiosa di sapere come hai fatto ad appassionarti a questo lavoro, che in Italia, a mio parere, non è molto pubblicizzato. Per esempio io ne sono venuta in contatto grazie ad un mio interesse di base, ovvero quello per la cinematografia in generale, soprattutto riguardante scenografia, doppiaggio e montaggio. Poi dopo la mostra Pixar, tenutasi a Roma questo inverno, ho iniziato a pensare a questo genere di lavoro e grazie a questo corso ho potuto approfondire determinati aspetti. Sò che tu invece già durante l’università hai iniziato a lavorare in questo campo. Quindi vorrei sapere come hai fatto a trasformare il tuo hobby in un lavoro e se è stato complicato trovare i mezzi necessari a far succedere ciò

 l mio interesse per questo campo, e nello specifico per i modelli tridimensionali, è nato già durante i primi anni del liceo… Tutto perché un giorno, navigando su internet, mi imbattei su una pubblicità che parlava di un software specifico (al tempo poco noto, ma al giorno d'oggi molto famoso), ovvero Cinema 4D. Rimasi stupito dal fatto che bastava avere un PC e un po' di pazienza per ricreare in autonomia delle forme, degli oggetti e dei personaggi che ero solito ammirare solo nei videogiochi!
Quando ero piccolo pensavo fosse impossibile lavorare su certe cose perché le percepivo come 'paranormali', troppo al di sopra delle mie capacità. Nel momento in cui scoprii l'esistenza di software come quello mi si rivoluzionò il mondo! Proprio da autodidatta ho quindi iniziato ad impratichirmi con C4D approfondendo sempre di più l'argomento, e un bel giorno mi capitò di vedere che era stato indetto un concorso sperimentale per aspiranti 3d Creator, in cui i migliori partecipanti avrebbero ottenuto un'importante premio finale. Nessuno sapeva che premio ci sarebbe stato, ma tutti pensavano ne sarebbe valsa la pena.
Decisi quindi di prenderne parte e tutto andò meglio delle mie aspettative; rientrai tra i migliori partecipanti e non vedevo l'ora di sapere in cosa consistesse il riconoscimento! Ci venne comunicato che eravamo stati valutati da importanti aziende del settore, Disney compresa, che cercava delle idee nuove e delle menti fresche per gli studi Disney Animation e Pixar Animation Studios. Cominciò quindi la mia collaborazione con la Pixar; in modo inaspettato e quasi incredibile.


·        Quale è stata l’esperienza dalla quale hai capito che questa era la strada giusta per te?

 Essendomi dilungato sulla prima domanda ho implicitamente risposto anche a questa; il momento in cui ho capito che forse questa strada mi avrebbe portato lontano fu proprio l'attimo in cui seppi che ero risultato tra i migliori partecipanti al concorso. Prima di esso il tempo che passavo su queste cose era divertimento, semplice hobby; dopo quell'attimo si trasformò in futuro e opportunità


·        Entrando nel vivo del lavoro, quanto è difficile che un’azienda ti assuma e quali competenze fondamentali richiedono nello specifico in un ragazzo che vuole intraprendere questo percorso?

Allora, questa è una domanda un po' particolare; come ho scritto sopra la mia storia è un po' diversa da quelle standard in cui si cerca lavoro e si manda un CV per Mail, però posso dirti che in tutti i campi ciò che fa la differenza è la passione. Io sapevo molto del mondo 3D, del funzionamento dei software, delle possibilità tecniche di certi strumenti perché mi interessava studiarli nel tempo libero, mi interessava scavare sempre più a fondo nelle loro logiche. In generale, prima di aspettarsi grandi riscontri, è necessario apprendere molto; imparare a gestire i propri strumenti come se fossero una parte di te, come se li conoscessi nelle loro massime potenzialità e anche nei loro più fastidiosi difetti. Che poi, in fondo, anche le passioni nel tempo possono mutare e trasformarsi, ma l'importante è seguirle; mai fossilizzarsi se si sente la necessità di cambiare rotta. Se io prima ero incentrato molto sul mondo 3D e la modellazione, ora ciò che mi intriga molto è la comunicazione legata all'immagine; lo sviluppo e la potenza del Messaggio legato al Segno. Quindi si può dire che sono nato 3D per poi trasformarmi in un 2D comunicativo, un 2D "parlante"!


·        Come ti avevo già accennato, con il corso di progettazione lavoriamo sulle “Urban Voids”, un argomento delicato che tratta dei vuoti urbani presenti nelle città, in particolare nel quartiere di Tor Sapienza a Roma. Cosa pensi di queste aree e quale sarebbe secondo te un giusto approccio da intraprendere per non stravolgere la realtà fino ad ora presente?

Si, conosco bene la logica e il tema degli Urban Voids, e sono contento che molti di voi abbiate scelto di frequentare il corso del prof. Saggio, perché secondo me è un corso capace di aprire le menti più di quanto facciano altri. Tor Sapienza è sicuramente un territorio frastagliato dal punto di vista sociale; ci sono conflitti abitativi non indifferenti e situazioni di degrado che purtroppo non sono mai state risolte. Ciò che manca in zone del genere è, a mio avviso, la comunicazione reciproca e di conseguenza la collaborazione; proprio per tali ragioni io decisi di intraprendere un percorso di tesi che mise in primo piano la cooperazione sociale.
In situazioni di questo tipo talvolta 'stravolgere' non è nemmeno troppo sbagliato, ma come immagini va fatto con criterio. Un tema come quello di tuo interesse per forza di cose crea una sorta di distacco e stravolgimento rispetto allo stato di fatto del territorio, proprio perché è un concetto nuovo, è una 'creatura' che deve nascere e sopravvivere in un ambiente che non ne ha mai avute di simili prima. Ciò che si deve però tenere a mente è che si è ospiti di un vuoto, si è ospiti di un terreno che già ha proprie forme, già ha delle relazioni, e potrebbe già avere dei punti di forza. 
La prima cosa da fare, a mio avviso, sarebbe quella di studiare con attenzione i flussi che il lotto propone; le direzionalità principali e la morfologia: a volte da ciò che la terra offre nascono le idee cardine di tutto il progetto. Per farti un esempio veloce ti dico che nel caso della mia tesi il cuore formale e funzionale del progetto nasce proprio dalla presenza di una depressione esistente nel terreno.


·        Nell’area scelta andrò a sviluppare un centro sperimentale per effetti speciali, con un percorso che darà importanza a tutte le fasi della produzione, della sceneggiatura, dello storyboard, per l’arte digitale e virtuale, che abbia come scopo quello di vivere nel mondo reale della produzione così da essere pronti, a fine percorso, ad inserirsi con successo nel mondo del lavoro. Per capire meglio quali attività introdurre all’interno del progetto, secondo te, in un centro di questo genere, quale spazio sarebbe Indispensabile avere? E quali servizi potrebbero essere d’aiuto a chi svolge questo tipo di attività?

L'idea di creare un percorso è corretta, anzi direi quasi fondamentale. Quello di progettare un edificio che rappresenti esso stesso un processo è un punto di forza assoluto; in fondo dovrà ospitare processi, per cui perché non esserlo esso stesso? A primo impatto, se dovessi dirti degli ambienti che personalmente non farei mancare in un progetto del genere (oltre le classiche zone di uso standard) sono:
> Aree comuni in cui gli utenti del campus possono svolgere attività di vario tipo, scambiarsi idee o intuizioni, e in cui, allo stesso tempo i visitatori possono osservare tali attività e imparare ad apprezzarle;
> Ambienti di test e verifica dei processi: ovvero sale atte a verificare i lavori svolti e la loro resa davanti ad un pubblico esterno (sale proiezione in primis);
> Zone di svago e Relax con attrezzature ludiche di varia tipologia ( come tavoli da biliardo, ping pong, videogiochi in ambienti interni ; campo sportivo, piscina, parco in ambienti esterni ). Questi elementi non sono assolutamente da sottovalutare; talvolta le intuizioni migliori nelle persone creative sorgono quando queste rilassano la mente;
> Mensa comune e alloggi temporanei per chi ha bisogno di sostare più di 24h nell'edificio;
> Parcheggio; assolutamente importante se il tuo progetto ospiterà eventi, conferenze o proiezioni per pubblico esterno (in caso di mancanza di spazio non dimenticare che un progetto non si sviluppa solo in orizzontale, ma puoi andare in verticale! Puoi prevedere dei parcheggi sotterranei!)
Questi diciamo sono degli ambienti che non farei assolutamente mancare in un progetto simile!




Allora guarda, secondo me se vuoi creare edifici di diversa forma e materiale devi fare molta attenzione, ti spiego perché:
> Quando crei un edificio composto da più elementi singoli rischi di perdere l'idea di processo;
> Quando crei forme diverse rischi di generare un insieme di oggetti che sembrano non comunicare tra loro;
> Quando scegli materiali diversi devi fare attenzione a che funzione metti nei singoli posti, perché alcuni potrebbero risultare più ospitali ed altri meno;
Questi 3 punti principali però possono essere risolti in primo luogo così:
> Se crei più elementi connettili; crea un ulteriore elemento che lega i singoli blocchi, così definisci un flusso. Ricorda però sempre una cosa: un flusso ha un inizio e una fine, quindi il progetto dovrebbe essere studiato in modo tale che chiunque vi entri a contatto abbia facilità a capire da dove il processo cominci;
> Se vuoi creare forme diverse fallo ma con moderazione; potresti far si che le singole forme siano in realtà una l'evoluzione dell'altra, a rappresentare proprio uno sviluppo, una crescita; la stessa evoluzione che in fondo avviene all'interno dell'edificio: da idea a elaborato finale;
> Nello scegliere materiali diversi potresti anche qui optare per un discorso di 'trasformazione materica'; ovvero le singole forme cambiano materia perché evolvono (riprendendo il concetto delle forme in evoluzione) e sarebbe bello che sugli edifici si noti questa mutazione!

Spero che le mie risposte ti siano state un minimo di aiuto e che ti abbiano spinto ad approfondire ancora di più queste tematiche; Per l'immagine che vedo della tua area (ho inviato un’immagine) devo dire che secondo me hai una buona opportunità con le strade che vi giungono; sia perché hai una strada che sembra essere meno trafficata (quindi più adatta ad un fronte meno caotico), sia perché hai una strada maggiore che sembra quasi indicarti il punto dove progettare l'accesso carrabile (o al parcheggio interrato)!
Insomma Silvia buon divertimento e buon lavoro! Se ti va, quando il progetto sarà cresciuto, mandami qualche aggiornamento! Sarò curioso di osservarlo!

·        Grazie mille, davvero. Sei stato gentilissimo, esauriente e davvero molto di aiuto! Ti ringrazio per l’interessamento al progetto e sarò felice di fartelo vedere una volta sviluppato.

Commenti

Post più popolari